Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’Universo.

Al termine dell’Anno liturgico si celebra la 34a domenica del cosiddetto «Tempo ordinario». La solennità, che cade di norma negli ultimi dieci giorni di novembre, è dedicata a Gesù Cristo Re dell’universo. In tal modo si vuole sottolineare che Cristo redentore è il Signore della storia, l’inizio e la fine del tempo.L’istituzione della festa fu decisa da papa Pio XI, l’11 dicembre 1925, a conclusione del Giubileo che si celebrava in quell’anno. Pio XI insegnava che Cristo è veramente Re. Egli solo, infatti, Dio e uomo – scriveva il successore Pio XII, nell’enciclica “Ad caeli Reginam” dell’11 ottobre 1954 – “in senso pieno, proprio e assoluto, … è re”.Il suo regno, spiegava ancora Pio XI, “principalmente spirituale e (che) attiene alle cose spirituali”, è contrapposto unicamente a quello di Satana e delle potenze delle tenebre. Il Regno di cui parla Gesù nel Vangelo non è, dunque, di questo mondo, cioè, non ha la sua provenienza nel mondo degli uomini, ma in Dio solo; Cristo ha in mente un regno imposto non con la forza delle armi (non a caso dice a Pilato che se il suo Regno fosse una realtà mondana la sua gente “avrebbe combattuto perché non fosse consegnato ai giudei”), ma tramite la forza della Verità e dell’Amore. Gli uomini vi entrano, preparandosi con la penitenza, per la fede e per il battesimo, il quale produce un’autentica rigenerazione interiore. Ai suoi sudditi questo Re richiede, prosegue Pio XI, “non solo l’animo distaccato dalle ricchezze e dalle cose terrene, la mitezza dei costumi, la fame e sete di giustizia, ma anche che essi rinneghino se stessi e prendano la loro croce”.

Tale Regno, peraltro, già presente, troverà pieno compimento alla fine dei tempi, alla seconda venuta di Cristo, quando, quale Sommo Giudice e Re, verrà a giudicare i vivi ed i morti, separando, come il pastore, “le pecore dai capri” (Mt 25, 31 ss.). Si tratta di una realtà rivelata da Dio e da sempre professata dalla Chiesa e, da ultimo, dal Concilio Vaticano II, il quale insegnava a tal riguardo che “qui sulla terra il Regno è già presente, in mistero; ma con la venuta del Signore, giungerà a perfezione” (costituzione “Gaudium et spes”).Con la sua seconda venuta, Cristo ricapitolerà tutte le cose, facendo “cieli nuovi e terra nuova” (Ap 21, 1), tergendo e consolando ogni lacrima di dolore e bandendo per sempre il peccato, la morte ed ogni ingiustizia dalla faccia della terra. Sempre il Concilio scriveva che “in questo regno anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per partecipare alla gloriosa libertà dei figli di Dio” (costituzione dogmatica “Lumen Gentium”).Come ha scritto lo studioso padre Francesco Maria Avidano, la relativa devozione si pone in riparazione del grido blasfemo contro Gesù, riportato dai Vangeli: «Non abbiamo altro re che Cesare».Nei tre giorni precedenti la solennità di Cristo Re i devoti recitano uno specifico Triduo.

Le invocazioni domandano in particolare che il Cuore di Gesù trionfi su tutti gli ostacoli al regno del suo amore. Mediante l’intervento della Madonna, poi, si auspica che tutti i popoli – disuniti dalla ferita del peccato – si sottomettano all’amore di Cristo.Papa Leone XIII, l’11 giugno 1899, consacrò la Chiesa, il mondo e tutto il genere umano a Cristo. La formula dell’orazione, se viene recitata pubblicamente nella solennità di Gesù Cristo Re dell’universo, fa acquisire l’indulgenza plenaria. Ecco il testo della preghiera: -O Gesù, per mezzo di Maria, Madre Tua e Mediatrice di tutte le grazie, affretta la venuta del Tuo regno nelle anime; trionfa su tutti gli ostacoli al regno del Tuo amore in noi e compensa il Tuo Cuore della freddezza con cui Ti abbiamo servito. Gloria al Padre…Sacro Cuore di Gesù, venga il Tuo Regno nel mondo intero. Per mezzo di Maria, Tua Santa Madre. O Gesù, per mezzo di Maria, Madre Tua e Mediatrice di tutte le grazie, affretta la venuta del Tuo regno nelle famiglie: riconsacrate nella tua ineffabile carità, godano quella tranquillità e quella pace che solo il Tuo regno può portare. Gloria al Padre…– Sacro Cuore di Gesù, venga il Tuo Regno nel mondo intero.– Per mezzo di Maria, Tua Santa Madre.O Gesù, per mezzo di Maria, Madre Tua e Mediatrice di tutte le grazie, affretta la venuta del Tuo regno su tutti i popoli: presto si formi con tutte le genti quell’unico ovile, sotto un solo pastore, come Tu stesso ci hai insegnato a domandare, per la salvezza dell’umanità. Gloria al Padre…– Sacro Cuore di Gesù, venga il Tuo Regno nel mondo intero.- Per mezzo di Maria, Tua Santa Madre. L’atto di consacrazione è ricco di richiami all’amore di Cristo per l’umanità intera . Un amore che si è reso visibile proprio nella totale donazione di Gesù stesso sulla croce.

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