San Giovanni Apostolo nel ricordo della Chiesa.

San Giovanni Apostolo, figlio del pescatore Zebedeo, fratello dell’apostolo Giacomo il Maggiore, è “il discepolo che Gesù prediligeva”. Gli è vicino quando il Maestro risuscita la figlia di Giairo, ma anche in passaggi cruciali come la trasfigurazione sul Tabor o nell’orto del Getsemani. Sarà anche ai piedi della croce, vicino a Maria e a San Giovanni Gesù affida la propria Madre sulla croce e “il discepolo la prese con sé nella sua casa ”. Una volta lasciata Gerusalemme, annuncia la Parola in Asia Minore. Scrive l’Apocalisse, il quarto Vangelo e tre Lettere. Secondo i Vangeli apocrifi, assiste alla morte di Maria. Muore a Efeso, nel 104. Giovanni (Betsaida, 10 circa – Efeso, 98 o anni immediatamente successivi) è stato un apostolo di Gesù. La tradizione cristiana lo identifica con l’autore del quarto vangelo e per questo gli viene attribuito anche l’epiteto di evangelista. Secondo le narrazioni dei vangeli canonici era il figlio di Zebedeo e Salome e fratello dell’apostolo Giacomo il Maggiore. Prima di seguire Gesù era discepolo di Giovanni Battista. La tradizione gli attribuisce un ruolo speciale all’interno della cerchia dei dodici apostoli: compreso nel ristretto gruppo includente anche Pietro e Giacomo il Maggiore. Secondo antiche tradizioni cristiane Giovanni sarebbe morto in tarda età ad Efeso, ultimo sopravvissuto dei dodici apostoli. A lui la tradizione cristiana ha attribuito cinque testi neotestamentari: il Vangelo secondo Giovanni, le tre Lettere di Giovanni e l’Apocalisse di Giovanni. Per la profondità speculativa dei suoi scritti è stato tradizionalmente indicato come “il teologo” per antonomasia, raffigurato artisticamente col simbolo dell’aquila, attribuitogli in quanto, con la sua visione descritta nell’Apocalisse, avrebbe contemplato la Vera Luce del Verbo, come descritto nel Prologo del quarto vangelo, così come l’aquila, si riteneva, può fissare direttamente la luce solare.

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