Saluto di Papa Francesco all’Aeronautica Militare Italiana,a conclusione del Giubileo Lauretano

Riportiamo di seguito il saluto di Papa Francesco all’Aeronautica Militare Italiana,a conclusione del Giubileo Lauretano

Cari amici dell’Aeronautica Militare Italiana! Vengo a salutarvi al termine della Celebrazione con cui avete concluso il Giubileo Lauretano, che per tutta la Chiesa si chiuderà oggi pomeriggio a Loreto. Saluto il Capo di Stato Maggiore e l’Arcivescovo Ordinario Militare; saluto tutti voi qui presenti e i vostri colleghi impegnati in Italia e all’estero, come pure i vostri familiari.Ogni giubileo, secondo l’antica tradizione biblica, ci ricorda che siamo pellegrini in questo mondo: che non siamo “padroni” della terra – e tanto meno del cielo – ma siamo incaricati di coltivare e custodire questo “giardino” nel quale Dio ci ha posti.Questo Giubileo, nel centenario della proclamazione della Madonna di Loreto quale «Patrona di tutti gli aeronauti» (Decreto di Benedetto XV, 24 marzo 1920), ci ha ricordato che Dio ha creato per noi anche il cielo. Contemplare il cielo ci apre agli spazi sconfinati; ci fa sentire piccoli e nello stesso tempo “pensati”, “ricordati” da Colui che ha creato l’universo (cfr Salmo 8), una realtà che non finisce mai di stupirci via via che la scopriamo con strumenti di osservazione sempre più potenti. Milioni e milioni, mille milioni di anni sono dietro a noi!Il cielo ci ricorda che siamo fatti anche per volare, non tanto nel senso materiale, ma soprattutto in quello spirituale. Siamo figli di un Padre che ci dice: “Siate santi perché io sono santo”. Che è come dire: volate alto! Non seguite il vostro egoismo che vi porta a chiudervi; apritevi a Dio, apritevi agli altri, date spazio alla gratuità, al servizio, alla magnanimità, e la vostra vita prenderà il volo.A voi, in particolare, che siete militari dell’Aeronautica, auguro di dare spazio a questi valori nello svolgimento quotidiano dei vostri compiti, ma prima di tutto nella vostra vita personale, perché ci sia unità tra ciò che siete e ciò che fate. Per voi “volare alto” significa essere operatori di pace, servire la pace sia nelle missioni in volo sia nei servizi a terra, sia in patria sia fuori, in zone di conflitto. La Santa Casa di Loreto ci ricorda che, dovunque siamo, abbiamo una casa che custodisce le nostre radici cristiane; e abbiamo una Madre che veglia su di noi. La casa è la Chiesa e la Madre è Maria. Da lei impariamo soprattutto l’umiltà, che è la via che conduce al Cielo.Cari amici, vi ringrazio di questa visita, di questo incontro. La grazia del Giubileo Lauretano vi accompagni e continui a portare frutti nella vostra vita. E per favore vi chiedo di pregare per me. Grazie.

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