Il Papa nell’omelia per i defunti:Le beatitudini, l’identità del vero cristiano.
Dalle Catacombe di Priscilla a Roma, la Messa presieduta da Papa Francesco in commemorazione di tutti i fedeli defunti. La prima volta di Papa Francesco in una catacomba che ha sottolineato come anche oggi ci sono tanti martiri per la fede. Ci sono tante catacombe anche oggi,dove le persone devono far finta di fare una festa per celebrare l’Eucarestia perché è vietato in quel posto farlo. Anche oggi ci sono dei cristiani perseguitati, più dei primi cristiani. Tre parole per il Papa sono conseguenti alle letture: identità, posto, speranza. Un’omelia a braccio che di seguito riportiamo nel testo.
L’identità di questa gente che si radunava qui per celebrare l’Eucarestia per lodare il Signore è la stessa di tanti nostri fratelli di tanti fratelli dove essere cristiano è vietato, è un crimine non è un diritto. L’identità sono le beatitudini, non c’è un’altra identità se tu fai questo, se tu vivi così come è scritto nelle beatitudini tu sei cristiano. Ma io appartengo a quella associazione, sono di questo movimento, tutte cose belle, ma queste sono fantasie davanti a questa realtà, la tua carta d’identità è questa le beatitudini. E se tu non vivi le beatitudini non serve a niente l’appartenenza ai vari movimenti, o tu vivi così o non sei cristiano. Le beatitudini e il protocollo di Matteo 25 noi vivendo questo faremo vedere la nostra identità di cristiani. Senza questo non c’è identità.si fa finta di essere cristiani ma non c’è l’identità. l’altra parola è il posto, questa gente che oggi celebra l’eucarestia di nascosto. Penso a quella suora che in Albania dove era proibito battezzare e non avendo un bicchiere metteva l’acqua nelle scarpe. Il cristiano è dovunque in ogni posto deve testimoniare l’essere cristiano. Noi non abbiamo un posto privilegiato nella vita, alcuni vorrebbero averlo, sono dei cristiani “qualificati” ma questi corrono il rischio di rimanere qualificati e far rimanere il cristiano.
Quale è il posto dei cristiani, le anime dei giusti sono nelle mani di Dio. Il posto del cristiano è nelle Mani di Dio, dove Lui vuole. Le Mani di Dio che sono piagate, sono le Mani del Suo Figlio, che ha voluto portare con sé le piaghe per farle vedere al Padre e intercede per noi. Il posto del cristiano è nell’intercessione di Gesù davanti al Padre, nella Mani di Dio, lì siamo sicuri, succeda quello che succeda, anche con la croce.Le beatitudini dicono che ci perseguiteranno, che diranno ogni cosa contro di noi ma noi saremo beati, se siamo nelle Mani di Dio piagate di amore, siamo sicuri. Non con altre sicurezze ,che prima o poi cadranno. Questi cristiani che vivono nelle Mani di Dio sono uomini e donne di speranza. Speranza è la terza parola perché nella patria dove tutti noi andremo, tutto è rifatto, ricreato, e, per entrare lì non ci vogliono cose strane, o, cose sofisticate occorre fare vedere la carta d’identità, e ci verrà detto-è a posto, vai avanti-La nostra speranza è in cielo, la nostra speranza è ancorata lì, e noi con la corda in mano ci sosteniamo, guardando quella riva, del fiume che dobbiamo attraversare. L’identità, le beatitudini, Matteo 25 e il posto più sicuro è nelle Mani di Dio, piagate d’amore, la speranza è l’ancora ed io ben aggrappato dalla parte della corda. Tante volte vedremo soltanto la corda neppure l’ancora, neppure l’altra riva ma tu aggrappati alla corda che arriverai sicuro.
Al termine della Santa Messa celebrata alle Catacombe di Priscilla, al rientro in Vaticano, il Santo Padre Francesco si è recato nelle Grotte della Basilica Vaticana per un momento di preghiera in privato, per i Pontefici defunti.