Il Papa all’Immacolata a Piazza di Spagna: Questa Madre ci ricorda, la vittoria di Cristo sul male.

Nella Solennità dell’Immacolata, Papa Francesco si è recato, come ogni anno, a Piazza di Spagna per rendere omaggio alla Vergine Maria. Di fronte al monumento a lei dedicato, Francesco ha recitato una preghiera in cui richiama che la corruzione del cuore è “il pericolo più grave” e rende grazie a Dio per averci donato una Madre, piena di grazia, che ci ricorda la vittoria di Cristo sul male. Il Papa a Piazza di Spagna ha affidato a Maria chi ha perso fiducia e speranza. Un gesto “che esprime la devozione filiale alla nostra Madre celeste”, così aveva detto Papa Francesco annunciando oggi ai fedeli in Piazza san Pietro, dopo la preghiera dell’Angelus, manifestando la sua intenzione di recarsi nel pomeriggio a Piazza di Spagna per il tradizionale omaggio all’Immacolata. Un gesto preceduto da un momento di preghiera a Maria, nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Quindi l’arrivo alle 15.40 circa, nella piazza dove lo attendevano numerosi romani e turisti in questi giorni a Roma. La città è rappresentata dal sindaco, Virginia Raggi. Ad accogliere il Papa è il cardinale vicario Angelo De Donatis. “Questa Madre ci ricorda, prosegue il Papa, la vittoria di Cristo sul male e che noi pur peccatori “non siamo più schiavi del peccato”. Non è la stessa cosa, infatti, “essere peccatori ed essere corrotti”. E afferma: “Una cosa è cadere, ma poi, pentiti, rialzarsi con l’aiuto della misericordia di Dio. Altra cosa è la connivenza ipocrita col male, la corruzione del cuore, che fuori si mostra impeccabile, ma dentro è pieno di cattive intenzioni ed egoismi meschini”. Maria richiama tutti alla trasparenza e alla semplicità e afferma il Papa: “Quanto bisogno abbiamo di essere liberati dalla corruzione del cuore, che è il pericolo più grave!” E ancora, “tutti coloro che, in questa città e nel mondo intero, sono oppressi dalla sfiducia a quanti pensano che per loro non c’è più speranza, che le loro colpe sono troppe e troppo grandi, e che Dio non ha certo tempo da perdere con loro”. L’affidamento a Maria perché Madre che ama i propri figli e perché in quanto Immacolata, cioè piena di grazia, può “riflettere fin dentro le tenebre più fitte un raggio della luce di Cristo Risorto”. E “come cambia il volto della città”, osserva il Papa, se il Signore spezza le catene del male dentro le persone, allora “la qualità della vita diventa migliore e il clima sociale più respirabile”. Grazie perché Lei, l’Immacolata, ci aiuta “a tenere lontano da noi il maligno” e ci dona “la dolce memoria che siamo figli di Dio, Padre d’immensa bontà, eterna fonte di vita, di bellezza e di amore”. Al termine della preghiera, la benedizione del Papa. Infine il saluto del Papa ai numerosi ammalati assistiti dall’Unitalsi.

Pubblichiamo di seguito la preghiera che il Santo Padre ha appositamente composto e che ha recitato nel corso dell’Atto di venerazione dell’Immacolata a Piazza di Spagna:Preghiera del Santo Padre

O Maria Immacolata,

ci raduniamo ancora una volta intorno a te.

Più andiamo avanti nella vita

e più aumenta la nostra gratitudine a Dio

per aver dato come madre a noi, che siamo peccatori,

Te, che sei l’Immacolata.

Tra tutti gli esseri umani, tu sei l’unica

preservata dal peccato, in quanto madre di Gesù

Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.

Ma questo tuo singolare privilegio

ti è stato dato per il bene di tutti noi, tuoi figli.

Infatti, guardando te, noi vediamo la vittoria di Cristo,

la vittoria dell’amore di Dio sul male:

dove abbondava il peccato, cioè nel cuore umano,

ha sovrabbondato la grazia,

per la mite potenza del Sangue di Gesù.

Tu, Madre, ci ricordi che, sì, noi siamo peccatori,

ma non siamo più schiavi del peccato!

Il tuo Figlio, con il suo Sacrificio,

ha spezzato il dominio del male, ha vinto il mondo.

Questo narra a tutte le generazioni il tuo cuore

terso come cielo dove il vento ha dissolto ogni nube.

E così tu ci rammenti che non è la stessa cosa

essere peccatori ed essere corrotti: è ben diverso.

Una cosa è cadere, ma poi, pentiti, confessarlo

e rialzarsi con l’aiuto della misericordia di Dio.

Altra cosa è la connivenza ipocrita col male,

la corruzione del cuore, che fuori si mostra impeccabile,

ma dentro è pieno di cattive intenzioni ed egoismi meschini.

La tua purezza limpida ci richiama alla sincerità,

alla trasparenza, alla semplicità.

Quanto bisogno abbiamo di essere liberati

dalla corruzione del cuore, che è il pericolo più grave!

Questo ci sembra impossibile, tanto siamo assuefatti,

e invece è a portata di mano. Basta alzare lo sguardo

al tuo sorriso di Madre, alla tua bellezza incontaminata,

per sentire nuovamente che non siamo fatti per il male,

ma per il bene, per l’amore, per Dio!

Per questo, o Vergine Maria,

oggi io ti affido tutti coloro che, in questa città

e nel mondo intero, sono oppressi dalla sfiducia,

dallo scoraggiamento a causa del peccato;

quanti pensano che per loro non c’è più speranza,

che le loro colpe sono troppe e troppo grandi,

e che Dio non ha certo tempo da perdere con loro.

Li affido a te, perché tu non solo sei madre

e come tale non smetti mai di amare i tuoi figli,

ma sei anche l’Immacolata, la piena di grazia,

e puoi riflettere fin dentro le tenebre più fitte

un raggio della luce di Cristo Risorto.

Lui, e Lui solo, spezza le catene del male,

libera dalle dipendenze più accanite,

scioglie dai legami più criminosi,

intenerisce i cuori più induriti.

E se questo avviene dentro le persone,

come cambia il volto della città!

Nei piccoli gesti e nelle grandi scelte,

i circoli viziosi si fanno a poco a poco virtuosi,

la qualità della vita diventa migliore

e il clima sociale più respirabile.

Ti ringraziamo, Madre Immacolata,

di ricordarci che, per l’amore di Gesù Cristo,

noi non siamo più schiavi del peccato,

ma liberi, liberi di amare, di volerci bene,

di aiutarci come fratelli, pur se diversi tra noi.

Grazie perché, col tuo candore, ci incoraggi

a non vergognarci del bene, ma del male;

ci aiuti a tenere lontano da noi il maligno,

che con l’inganno ci attira a sé, dentro spire di morte;

ci doni la dolce memoria che siamo figli di Dio,

Padre d’immensa bontà,

eterna fonte di vita, di bellezza e di amore. Amen.

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