Santa Teresa di Lisieux patrona delle missioni- Il ricordo della Chiesa

SANTA TERESA DI LISIEUX

Vorrei essere missionaria non soltanto per qualche anno, ma vorrei esserlo stata fin dalla creazione del mondo ed esserlo fino alla consumazione dei secoli”. Così affermava la Santa francese, Santa Teresa di Lisieux, che Pio X ha definito la più grande santa dei tempi moderni” e, Pio XI l’ha proclamata Patrona delle missioni alla pari con San Francesco Saverio” , che la Chiesa ricorda il 1° ottobre. Beatificata nel 1923 e santificata nel 1925. Questa giovane donna di 24 anni (1873-1897), ha vissuto la sua breve vita nel turbine dell’amore di Dio, sperimentando un cammino spirituale difficile, tormentato, attraverso il quale il Signore l’ha guidata al più alto grado di santità.

Santa Teresa di Lisieux, conosciuta anche come Santa Teresa di Gesù Bambino o santa Teresina, nasce ad Alençon il 2 gennaio 1873 e muore a Lisieux il 30 settembre 1897, a soli 24 anni. Dopo la morte e la pubblicazione dei suoi scritti, è diventata una delle sante più conosciute e amate. Assieme a San Francesco è l’unica Santa occidentale che sia stata onorata anche dalle chiese d’oriente, e riscuote venerazione perfino nel mondo non cristiano. La Basilica di Lisieux, edificata in suo onore, è il secondo luogo di pellegrinaggio di Francia dopo Lourdes. Infine è stata proclamata Dottore della Chiesa da Giovanni Paolo II nel 1997, la terza donna nella storia della Chiesa ad essere insignita con questo titolo, dopo Santa Caterina da Siena e la fondatrice delle Carmelitane Santa Teresa d’Avila. L’immagine che tutti abbiamo ricevuto di santa Teresa del Bambino Gesù è quella di una giovane donna innamorata di Gesù e felice, è conosciuta come la santa del sorriso”,  “la santa delle rose”. La sua immaginetta la mostra con un viso soave di fanciulla, le belle mani affusolate che stringono al petto un crocifisso coperto di rose. La sua autobiografia “La storia di un’anima”, tradotta in tutte le lingue, nella stesura originale porta questo titolo: “Storia primaverile di un fiorellino bianco”. Ma questo romanticismo ottocentesco di profumati orizzonti celestiali, nasconde il cammino reale della sua vita che è di una santità dura. Una ragazza segnata da una psicologia difficile, da molte sofferenze e penitenze, piagata e corrosa dalla tubercolosi e dalla eccessiva austerità del monastero.

Coltivava però fin dall’infanzia un amore immenso, infinito per il buon Dio e il Signore Gesù e sperimenta che il vero amore a Cristo è quello che percorre la via della Croce fino al Calvario.Le due sorelle maggiori di Teresa entrano nel Carmelo e la bambina è presa dall’angoscia, ma sogna di seguirle. Aveva un carattere eccessivamente sensibile, con scrupoli e complessi tanto che a scuola non va bene, nonostante la non comune intelligenza. Si ammala gravemente.Un’insistente preghiera a Maria la salva il 13 maggio 1883: ha 10 anni. Incomincia per Teresa, attraverso l’amore a Maria, il cammino verso Gesù, descrive la sua prima Comunione come “una fusione di amore” e decide di donare la sua vita a Gesù, ma rimane una adolescente con i suoi limiti e difetti. Però prega molto e nella notte del Natale 1886, a 13 anni, ottiene la grazia della sua completa conversione. Riceve  la guarigione di una sorta di nevrosi che la paralizza. Il carattere però rimane lo stesso e la giovane Teresa, molto intelligente ma con una struttura fisica e psicologica delicata e instabile, è destinata a soffrire più di altre. Però ha avuto una profonda educazione religiosa fin dall’infanzia ed è stata docile alla grazia di Dio che la orienta al massimo bene e alla vocazione di contemplativa.A 15 anni esplode irresistibile in Teresa il richiamo del Carmelo, sognava di darsi tutta a Gesù e per lei il luogo più adatto per realizzare questa donazione totale era il monastero delle Carmelitane, dove l’avevano preceduta le due sorelle maggiori. Affronta i molti ostacoli per entrarvi prima dei 18 anni. Ricorre personalmente perfino al Papa, in occasione d’un pellegrinaggio francese a Roma alla fine del 1887 per il giubileo sacerdotale di Leone XIII. Nell’udienza pontificia a tutto il gruppo, stupisce tutti perché chiede direttamente al Papa di poter entrare subito in monastero, ma non aveva ancora compiuto i 15 anni. Cauta la risposta di Leone XIII, ma dopo quattro mesi, il 9 aprile 1888, Teresa entra nel Carmelo di Lisieux. Aveva solo 15 anni e tre mesi. Scrisse :[Entrando in clausura] “Finalmente i miei desideri erano compiuti, l’anima mia provava una pace così dolce e profonda che mi sarebbe impossibile esprimerla, e da sette anni e mezzo questa pace mi è rimasta, non mi ha abbandonata in mezzo alle prove più serie”.

    

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