San Tommaso d’Aquino Sacerdote e Dottore della Chiesa: il ricordo.

Oggi la Chiesa fa memoria di san Tommaso d’Aquino, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori e dottore della Chiesa, che, dotato di grandissimi doni d’intelletto, trasmise agli altri con discorsi e scritti la sua straordinaria sapienza. Invitato dal beato papa Gregorio X a partecipare al secondo Concilio Ecumenico di Lione, morì il 7 marzo lungo il viaggio nel monastero di Fossanova nel Lazio e dopo molti anni il suo corpo fu in questo giorno traslato a Tolosa. San Tommaso d’Aquino rappresenta una delle colonne del pensiero filosofico occidentale e offre l’esempio di un ricercatore che ha saputo vivere intensamente ciò che stava al centro dei suoi studi: il messaggio di Cristo. Per questo egli è ancora oggi un testimone profetico, che ci ricorda come parola e azioni debbano sempre corrispondere. Tommaso è noto per la sua monumentale opera teologica e filosofica, in particolare per quel prezioso lavoro di intessitura tra i classici del pensiero e la tradizione cristiana. La sua eredità di fatto è diventata parte integrante del patrimonio di fede e ha contribuito a modellare il volto della Chiesa. Nato nel 1224 a Roccasecca (Frosinone) e divenuto domenicano a Montecassino, studiò a Napoli, Colonia, Parigi dove cominciò anche l’impegno dell’insegnamento.

Morì a Fossanova nel 1274.Lo si ricorda particolarmente per aver scritto la Summa Teologica. Proprio questo “poema”, dove l’intelligenza è illuminata dalla fede e dalla grazia, depose in favore della sua santità. Giunto alla morte non ancora cinquantenne, il 7 marzo 1274, egli aveva dichiarato che “a confronto di quanto aveva visto [= il mondo di Dio], le sue opere gli sembravano solo vile paglia”. Ma quali non potevano essere le sue virtù eroiche? Il Crocifisso stesso aveva elogiato la sua opera dicendogli: «Hai scritto bene di me». Nessuno negava la sua umiltà, la sua angelica purezza, la sua obbedienza, la sua povertà, il suo spirito di semplicità, di infanzia nello spirito.

Era stato un eccellente cattolico, un ottimo religioso, ma questo non appariva sufficiente a decretargli gli onori degli altari. Papa Giovanni XXII, volendolo canonizzare disse: «Tommaso ha illuminato la Chiesa più di tutti gli altri Dottori e un uomo fa più profitto sui suoi libri in un solo anno, che non sulle dottrine degli altri per tutto il tempo della sua vita». Vogliamo ricordare attraverso le sue parole il senso della vita nuova in Cristo tratte da Symbolum Apostolorum expositio:” Sforziamoci di risorgere a una vita nuova e gloriosa, tale cioè da evitare tutte quelle cose che prima ci erano state occasione e causa di morte e di peccato: “Come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova”(Rm 6,4), e questa vita nuova è una vita di grazia che rinnova l’anima e porta alla vita di gloria. Alla quale tutti dobbiamo aspirare”.

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