San Pietro Claver: il Santo del giorno

Pietro Claver Corberó  è stato un religioso spagnolo appartenente alla Compagnia di Gesù; è stato dichiarato santo da papa Leone XIII nel 1888 ed è patrono delle missioni cattoliche tra i popoli dell’Africa nera e afroamericani. Pedro Claver nasce a Verdú (Spagna) il 25 Giugno 1581 da una famiglia contadina della Catalogna e sin da piccolo provò attrazione per la vita consacrata. A venti anni incominciò il noviziato nei Gesuiti a Tarragona e poi studiò in altri collegi. Mentre studiava a Maiorca nel 1605, il padre portinaio del collegio, Sant’Alfonso Rodriguez (stimato da tutti), pensando di essere ispirato da Dio, ritenne di conoscere quale dovesse essere la missione futura del suo giovane confratello e da quel momento in poi non smise mai di esortarlo a partire per evangelizzare i possedimenti spagnoli in America. Pietro obbedì, e nel 1610 sbarcò a Cartagena de Indias (Colombia), dove per 44 anni fu missionario tra gli schiavi afroamericani in un periodo in cui ferveva la tratta degli schiavi. A Cartagena fu ordinato sacerdote nel 1616.Educato alla scuola del missionario Alfonso de Sandoval, Ogni mese, quando veniva segnalato l’arrivo di nuovi schiavi, stipati nelle stive delle navi, Claver usciva in mare con il suo battello per incontrarli; portando loro cibo, soccorso e conforto e guadagnandosi la loro fiducia. Per insegnare a così tante persone che parlavano dialetti diversi, Claver riunì a Cartagena un gruppo di interpreti di varie nazionalità e li fece diventare dei catechisti. Mentre gli schiavi stavano rinchiusi a Cartagena, aspettando di essere acquistati e sparpagliati, Claver li istruiva e li battezzava. Nelle domeniche di Quaresima li riuniva, li interrogava riguardo alle loro necessità e li difendeva contro i loro oppressori. Questo lavoro causò a Claver difficili prove, e i mercanti di schiavi non erano i suoi soli nemici.Fu accusato di incauto zelo e di avere profanato i Sacramenti, amministrandoli a creature che “a malapena possedevano un’anima”: le donne della buona società di Cartagena si rifiutavano di entrare nelle chiese dove Claver aveva riunito i suoi “negri”.I superiori di Claver furono spesso influenzati dalle molte critiche che arrivavano loro, ma il santo continuò la sua missione, accettando tutte le umiliazioni e aggiungendo penitenze rigorose alle sue opere di carità. Durante la sua vita battezzò e istruì nella fede più di trecentomila neri.Gli mancava l’aiuto degli uomini, ma riteneva di avere forza da Dio.

La potenza e la potenza dello Spirito Santo si manifestano nelle decisioni sorprendenti e nelle azioni coraggiose di Pietro Claver. La decisione di lasciare la propria patria per non tornare mai più rivela un gigantesco atto di volontà difficile da immaginare. La determinazione di Peter di servire per sempre le persone più maltrattate, rifiutate e umili è straordinariamente eroica. Quando misuriamo la nostra vita con quella di un uomo del genere, diventiamo consapevoli del nostro potenziale a malapena utilizzato e del nostro bisogno di aprirci di più al potere sconcertante dello Spirito di Gesù. L’apostolato di Claver si estendeva oltre la sua cura per gli schiavi. Divenne una forza morale, anzi, l’apostolo di Cartagena. Predicava nella piazza della città, dava missioni a marinai e commercianti, nonché missioni di campagna, durante le quali evitava, quando possibile, l’ospitalità dei piantatori e dei proprietari e alloggiava invece negli alloggi degli schiavi. A quel tempo la tratta degli schiavi era stata stabilita nelle Americhe per quasi 100 anni e Cartagena ne era il centro principale.

Diecimila schiavi si riversavano nel porto ogni anno dopo aver attraversato l’Atlantico dall’Africa occidentale in condizioni così ripugnanti e disumane che si stima che un terzo dei passeggeri morisse durante il transito. Sebbene la pratica del commercio degli schiavi sia stata condannata da Papa Paolo III e successivamente etichettata come “suprema malvagità” da Papa Pio IX, ha continuato a prosperare. Dopo quattro anni di malattia, che costrinsero il santo a rimanere inattivo e in gran parte trascurato, Claver morì l’8 settembre 1654. I magistrati della città, che in precedenza lo avevano criticato per la sua sollecitudine per i neri emarginati, ordinarono che fosse sepolto a spese pubbliche e con grande sfarzo.

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