La Parola: “Signore, rendimi forte in una fede che si fa certezza di risurrezione e vita eterna con Te”.

Dieci minuti con Gesù:

Dal vangelo secondo Marco (Mc 12,18-27) In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo ugualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

SAN MARCO

Cari lettori e lettrici di Cronaca e Legalità News, buongiorno! Dio vi benedica sempre! “Non è Dio dei morti, ma dei viventi!” Come erano lontani dal conoscere questa verità evangelica, quelli che, soprattutto in certi tempi passati, denunciavano il cristianesimo come religione di morte! Qui è l’Evangelista Marco a proclamare Dio come il Dio dei viventi, non il Dio dei morti. Perfino la parola “cimitero”, che provoca disgusto a chi l’ascolta, è originaria dal greco e significa letteralmente “dormitorio”. Sì, i nostri cari defunti, sono passati all’altra riva del fiume della vita, non certo però per immergersi in realtà “mortifere”. Quella bimba che alcuni genitori cristiani introdussero in sala a dare l’ultimo saluto alla nonna ivi deposta, non sbagliò quando, mettendosi il ditino sulle labbra per invitare al silenzio, disse piano: ecco, la mia nonna dorme. Davvero, guardare alla morte come a un interessante aspetto della bella avventura esistenziale, ci rende famigliari il pensiero che anche noi l’esperimenteremo; ma non saremo vittime di mestizia profonda con la conseguente depressione che purtroppo devasta la salute di una parte dell’umanità. Mi ha colpito quel che Dietrich Bonhoeffer, pastore protestante morto santamente, scrisse durante la persecuzione nazista in Germania, poco tempo prima di essere condannato alla camera a gas: “Gesù è qui a dirmi: sono io il vivente, vincitore della morte! Come non dargli fiducia? (D. Bonhoeffer, La fragilità del male. Scritti inediti. Ed PMME p. 129)

SAN CHARBEL MAKHLOUF

Pensieri e parole del genere suscitano in me questa preghiera:” Signore, rendimi forte in una fede che si fa certezza di risurrezione e vita eterna con Te”. La voce di un santo: “Pregate per i vivi, perché la maggior parte dei vivi sono morti, e i morti sono vivi”. San Charbel Makhlouf . Auguro a tutti una buona meditazione e una buona giornata. Padre Gaetano

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