Il Santo del giorno: San Bonaventura

San Bonaventura nacque probabilmente a Bagnoregio (Viterbo) nel 1217 e morì nel 1274 a Lione in Francia. Il borgo natio sorge sulla cima di un colle vicino al lago di Bolsena. Il suo nome di battesimo è Giovanni, come quello del padre, Giovanni di Fidanza, medico di professione. Solo quando entrò nell’Ordine minoritico, a Parigi nel 1243, prese il nome di Bonaventura. Sua madre, Maria di Ritello, era una donna semplice pia e devota di san Francesco d’Assisi. La prima formazione culturale l’ha ricevuta nel suo paese nativo, presso il locale convento dei frati minori, secondo l’uso del tempo. A diciotto anni, verso il 1235, si recò a Parigi per frequentare la Facoltà delle Arti di quella Università, ritenuta la “culla degli studi”. A Parigi conobbe Alessandro di Hales: Maestro nella facoltà delle arti, prima del 1210; poi Maestro di teologia (negli anni 1229-31); entrato nell’Ordine francescano (1235-36) assicurò all’Ordine la prima cattedra nello studio parigino, (una seconda cattedra l’Ordine l’avrà poi con Giovanni de la Rochelle, nel 1238).A partire da 1257, come Ministro Generale, Bonaventura, preso da impegni del nuovo servizio, compì vari viaggi per l’Europa. Il suo obiettivo principale fu quello di conservare l’unità dei Minori, prendendo posizione sia contro la corrente spirituale (influenzata dalle idee di Gioacchino da Fiore e incline ad accentuare la povertà del francescanesimo primitivo), sia contro le tendenze mondane insorte in seno all’Ordine. Il 13 giugno 1273, Papa Gregorio X consacrò Bonaventura Vescovo e Cardinale, con il delicato incarico di preparare un importantissimo evento ecclesiale: il Concilio Ecumenico di Lione 1274, che aveva come scopo il ristabilimento della comunione tra la Chiesa Latina e la Chiesa Greca. Egli si dedicò a questo compito con molta diligenza, ma non riuscì a vedere la conclusione di quell’assise ecumenica, perché morì durante il suo svolgimento, forse, a causa di un avvelenamento, stando almeno a quanto affermò in seguito il suo segretario, Pellegrino da Bologna.Il futuro papa Innocenzo V celebrò le esequie del Cardinale Bonaventura, e venne inumato nella chiesa francescana di Lione.

Nel 1434 la salma venne traslata in una nuova chiesa, dedicata a San Francesco d’Assisi; la tomba venne aperta e la sua testa venne trovata in perfetto stato di conservazione: questo fatto ne facilitò la canonizzazione, che avvenne ad opera del papa francescano Sisto IV, il 14 aprile 1482; mentre il 14 maggio 1588 venne insignito del titolo di dottore della Chiesa, da papa Sisto V. Fedele allo spirito di san Francesco, col prestigio della sua autorità e della sua santità mantenne unito l’Ordine che contava già trentamila frati, ne fu il saggio legislatore e il moderatore, insuperato interprete e modello della vita francescana. Nella sua riflessione teologica i metodi della scolastica si incontrano in modo geniale con lo spirito francescano e il suo ardente desiderio di Dio. Anche la Chiesa anglicana oggi fa memoria di san Bonaventura.Infine un pensiero di San Bonaventura:” Le creature, dunque, sono impronte, immagini, similitudini di Dio, e persino le pietre “gridano” tale loro legame col divino”.

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