Roma, carabiniere accoltellato nella notte. Fermati due americani

Un carabiniere è stato accoltellato nella notte a Roma ed è morto. Mario Cerciello Rega vice brigadiere è stato ucciso per cento euro, colpito da 8 fendenti, uno lo ha raggiunto al cuore. Si cercano gli aggressori: due giovani studenti statunitensi sono stati rintracciati in un hotel di Prati e sottoposti a fermo per essere interrogati. Avrebbero avuto un ruolo nel furto che ha portato all’uccisione del militare.Il comandante della Stazione di piazza Farnese Sandro Ottaviani, ha ricordato il suo militare come “Un valoroso carabiniere e un grande uomo”. Perché, come spiega il suo comandante “Era una persona che pensava sempre al prossimo, specialmente agli ultimi, sia al lavoro che quando era libero dal servizio. Assisteva i malati durante i pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto, donava i suoi vestiti e la colazione ai poveri”.Lo ripetono i suoi colleghi distrutti dal dolore, il suo comandante, la moglie “che viveva per lui”, gli amici di una vita, i negozianti di Campo de’ Fiori, dove abitava. Nessuno riesce a credere che dalla scorsa notte Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma, non ci sia più. Trentacinque anni, originario di Somma Vesuviana (Napoli), suo padre, morto circa 10 anni fa, era un fabbro. La madre Silvia, casalinga, il fratello di 31 anni e la sorella di 19 ora lo piangono. Si era sposato da poco più di un mese, il 19 giugno scorso. Il viaggio in Madagascar e il ritorno per festeggiare il suo compleanno in Italia. Era tornato dal viaggio di nozze lunedì scorso, non aveva ancora nemmeno disfatto i bagagli. “Era una persona ironica, sempre sorridente e disponibile”, ricordano gli amici. Quando non lavorava, Mario faceva volontariato: era barelliere per l’Ordine di Malta, ma accompagnava anche i malati a Lourdes e a Loreto. Il martedì sera invece era dedicato ai senza fissa dimora che vivono nei pressi della Stazione Termini e gli portava da mangiare. Donava i suoi abiti a chi ne aveva bisogno e se vedeva qualcuno in difficoltà lo aiutava, senza dirlo a nessuno. Cinque anni fa, mentre faceva il turno di notte nella sua caserma di Piazza Farnese, arrivò una chiamata. Era una mamma che abitava a pochi passi da lì, vedova. La sua bambina aveva 40 di febbre e lei non sapeva come portarla in ospedale. Mario si offrì di accompagnarle al Bambino Gesù e aspettò fino alla mattina. La donna scrisse al comando dei carabinieri elogiando quel gesto, e questo valse a Mario un encomio.  I funerali si terranno proprio nel suo paese natale, Somma Vesuviana(Napoli) ,lunedì 29 alle 12. Le esequie muoveranno dalla chiesa di Santa Croce, in via Santa Maria del Pozzo.

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