Operazione “Cassandra”: rapporti corruttivi tra funzionari pubblici e imprenditori della Capitale.

OPERAZIONE CASSANDRA

Operazione “Cassandra”: rapporti corruttivi tra funzionari pubblici e imprenditori della Capitale. Eseguite 10 misure cautelari. Nel corso della mattinata odierna personale della Squadra Mobile di Roma ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal GIP del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura, a carico di due imprenditori in carcere e otto persone, tra cui funzionari pubblici, finiti ai domiciliari. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, turbata libertà degli incanti e truffa ai danni dello Stato. In manette i costruttori Ernesto e Gianfranco Brozzetti raggiunti anche da un provvedimento di sequestro preventivo di quasi 10 milioni di euro. La misura cautelare degli arresti domiciliari riguarda anche manager di Banca Mediolanum, in questo momento all’estero. L’indagine, svolta dagli uomini della Squadra mobile della Polizia e con l’ufficio Antifrode dell’Agenzia delle Entrate coordinati dal pm Alberto Pioletti, ha riguardo i rapporti tra gli imprenditori e funzionari per l’aggiudicazione degli appalti relativi alla gestione e ristrutturazione degli immobili affittati ad enti pubblici di via dei Normanni (in parte adibito a sede del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze) e di via Costi adibito a sede dell’Agenzia delle Entrate, Ufficio Provinciale di Roma e Territorio. Dalla documentazione acquisita dall’Ufficio Antifrode supportata dal contenuto inequivoco delle intercettazioni telefoniche e ambientali, è emersa l’esistenza di interessi individuali plurimi e convergenti ai quali consegue un guadagno meramente personale in antagonismo con quelli societari. L’attività di controllo condotta dall’Antifrode ha evidenziato un meccanismo collaudato e ben articolato, finalizzato, oltre che ad evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, anche a distrarre illecitamente parte delle risorse finanziarie- per deviarle su investimenti privati o per fini extra-imprenditoriali- avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

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