Mafie nel Lazio-Contrasto e impegno

Cittadini e istituzioni non possono delegare il contrasto alle mafie soltanto all’attività preziosa delle Forze dell’Ordine e della Magistratura. Occorre ribadire quindi con chiarezza che riconoscere di avere in casa un nemico così potente resta il primo passo concreto verso l’assunzione di una responsabilità politica e sociale, la unica e sola chiave di volta nell’approntare tutti gli strumenti utili ad affrontare una battaglia difficile, ma non impossibile da vincere. In questa regione, siamo una comunità che quando serve si dimostra coesa e imbattibile: ecco, contro le mafie serve questa unità. Solo insieme potremo contribuire a rafforzare un nuovo impegno contro le mafie fatto di buon governo della cosa pubblica, buona economia, innovazione e investimento nella cultura, nel welfare e nella partecipazione dei cittadini.È quanto si legge a margine dell’intervento di Gianpiero Cioffredi Presidente dell’Osservatorio Tecnico-Scientifico per la Sicurezza e la Legalità nella presentazione del IV rapporto delle Mafie nel Lazio che come abbiamo avuto modo di evidenziare è stato presentato giorni orsono .Di seguito uno stralcio dell’intervento di Cioffredi.

Quando nell’estate del 2014 l’Osservatorio Tecnico-Scientifco per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio ha cominciato a lavorare per la redazione del primo Rapporto eravamo in un contesto in cui c’era una ritrosia a parlare di mafie nella nostra regione. All’epoca per molti ipotizzare che le mafie avessero messo radici nel Lazio e a Roma, la Capitale del Paese, era sembrata un’ipotesi troppo ardita se non fantasiosa nonostante le evidenze giudiziarie storicamente rintracciabili. In questi anni qualcosa è cambiato anche grazie ad una maggiore attività investigativa. Infatti con l’arrivo a Roma del Procuratore Giuseppe Pignatone e del Procuratore aggiunto Michele Prestipino la Procura di Roma è diventata un ufficio giudiziario di eccellenza nazionale dal punto di vista del metodo investigativo e dei risultati raggiunti. Le indagini in questi 7 anni hanno fatto uno straordinario salto di qualità, con il contributo decisivo dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza e della Direzione investigativa antimafia. A tutti i magistrati, alle forze di polizia giudiziaria, ai loro collaboratori e agli agenti di scorta, va il nostro grazie più autentico. A loro, non a caso, è dedicata questa pubblica- zione, perché nel loro impegno, come cittadini e come rappresentati delle istituzioni, ci riconosciamo ogni giorno. Dobbiamo in particolare al Procuratore Giuseppe Pignatone un ringraziamento particolare per aver contributo a spostare in avanti la conoscenza dello scenario criminale complesso dentro il quale operano le mafie a Roma e nel Lazio. Il Rapporto” Le mafie nel Lazio” è il resoconto rigoroso e documentato, delle principali inchieste giudiziarie sulle organizzazioni criminali, dei documenti istituzionali e degli interventi pubblici sul fenomeno mafioso relativi all’anno 2018. La sua lettura offre un quadro d’insieme per un’analisi sulla penetrazione della criminalità organizzata nella nostra regione. Per questa sua funzione conoscitiva e per gli spunti di riflessione, il Rapporto rappresenta uno strumento fonda- mentale della nostra battaglia comune verso la legalità e la giustizia sociale. Una analisi alimentata, nel tempo, dal confronto con le Forze dell’Ordine, la Magistratura, le Istituzioni, le associazioni e i giornalisti, chiamati nei rispettivi ambiti di azione, al contrasto e alla denuncia rispetto al fenomeno mafioso nella regione. A ciascuno di loro va il nostro ringraziamento per aver contribuito, negli anni, a costruire un metodo di lavoro che ha messo al centro un approccio tecnico-scientifico che fa di questo documento un punto di riferimento affidabile e – per quanto possibile – libero da pregiudizi o tesi precostituite, da allarmismi generici e da sottovalutazioni del fenomeno. E’ una relazione istituzionale della Regione Lazio che giunta alla quarta edizione in 5 anni, da il senso della continuità nel nostro impegno antimafia. Dalla sua lettura emerge con nettezza un sistema “complesso” che opera da e verso la Capitale, cuore operativo delle reti criminali che attraversano il Lazio. Nel Lazio le organizzazioni criminali si presentano con il volto violento dei clan e con la forza “criminale-imprenditoriale” rappresentata dai loro capitali sporchi. Così i boss portano avanti attività illegali, occupano interi segmenti dell’economia legale,mettono a rischio la vita dei cittadini e attentano alla democrazia, alle istituzioni.

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