Roma. Medicina di strada, un aiuto ai senza fissa dimora

I volti della povertà estrema: gli homeless. Progettare un nuovo modello sociosanitario è l’iniziativa organizzata nell’Aula Fleming della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Roma Tor Vergata nata a seguito della ‘Notte della solidarietà‘, iniziativa promossa dall’assessorato alle Politiche sociali e alla Salute in collaborazione con l’Istituto nazionale di statistica, alla quale l’Università ha partecipato come partner.

Nell’aprile scorso, studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo dell’ateneo, in veste di volontari, hanno svolto un’attività di rilevazione sul campo per individuare e conteggiare le persone senza dimora che vivono per strada. L’esperienza ha messo in luce l’importanza di formare le nuove generazioni non solo sotto il profilo accademico, ma anche su quello della consapevolezza e dell’empatia, rendendoli cittadini responsabili e promotori di cambiamento.

I volti della povertà estrema ha voluto favorire la riflessione significativa sull’importanza della medicina di strada. Essa non si limita a offrire cure sanitarie di base alle persone senza dimora, ma rappresenta un ponte fondamentale per avvicinare il sistema sanitario a chi, vivendo ai margini della società, non accede ai circuiti tradizionali di assistenza. Questo modello si distingue per la capacità di costruire un rapporto di fiducia con i più vulnerabili, intercettando e prevenendo situazioni di disagio, spesso non rilevabili altrimenti.

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