Il ragazzo morto a Roma.Il padre in conferenza, era un ragazzo stupendo.

Il padre del giovane Luca Sacchi,il personal trainer di 24 anni ucciso con un colpo di pistola alla testa il 23 ottobre in via Teodoro Mommsen, nella zona di Colli Albani a Roma, ha tenuto una conferenza stampa insieme ai legali della famiglia all’Hotel “Appia Park”.”Chiedo solo giustizia per Luca, era una brava persona”. Così oggi pomeriggio Alfonso Sacchi, papà di Luca, “Anastasiya era come una figlia e mio figlio era stupendo. Aveva tanta voglia di vivere, sono qui perché mia moglie non ce l’ha fatta. È devastata, forse mio figlio mi sta dando coraggio e io per prendere coraggio ho indossato anche i suoi indumenti”. “Spero che Anastasiya sia sincera, o dolore su altro dolore”, ha quindi detto Alfonso Sacchi, incontrando i giornalisti. “Se Anastasiya recita così bene è una bravissima attrice, una diva di Hollywood”, ha aggiunto.Ci sono delle ombre, ma non solo su Anastasiya. Anche sulla figura di alcune persone coinvolte. Noi speriamo che Anastasiya non c’entri nulla. Speriamo che la ragazza abbia detto la verità, se dovesse emergere altro prenderemo noi le nostre posizioni”. Lo ha detto l’avvocato Paolo Salice, legale della famiglia Sacchi, nel corso della conferenza stampa. “Quando si parla di Anastasia è doveroso camminare coi piedi di piombo, anche perché nell’ordinanza del gip allo stato è persona offesa dal reato di rapina. Qualora sarà indagata non la difenderemo, ma semplicemente perché ci sarebbe incompatibilità processuale. Tuttavia Anastasia non si è mai rivolta a noi, dunque il problema non si pone”. Lo ribadisce l’avvocato Salice. “Quello che chiediamo è che non venga accostata la famiglia Sacchi né Luca con la vicenda droga”. Così gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice, legali della famiglia della vittima, durante la conferenza stampa convocata presso Appia Park Hotel di Roma.Per l’omicidio del personal trainer di 24 anni sono stati arrestati Valerio Del Grosso e Paolo Pirino. “Mio figlio era un figlio stupendo, sempre con il sorriso e pronto allo scherzo, tanta voglia di vivere – prosegue Alfonso Sacchi-. Aveva tante passioni: lo sport ce l’aveva nel sangue fin da piccolo e poi le moto”. “Luca aveva pochi amici – ha detto il padre-. Giovanni (Princi, ndr) aveva fatto il liceo con mio figlio, ma si erano persi di vista, poi hanno ricominciato a vedersi. Gli dicevo di stare attento, ma mi fidavo di mio figlio, era pulito e cristallino. Ho un ristorante e lui non aveva bisogno di soldi”. “La sera della tragedia gli ho fatto una puntura perché aveva male alla schiena, l’ho abbracciato. È l’ultima immagine che ho di mio figlio” ha detto in lacrime il papà di Luca. “Mi ha detto ‘ti voglio bene’, poi mi ha abbracciato e baciato”. Io e mia moglie abbiamo deciso che i suoi organi venissero donati”. Così ha proseguito il padre di Luca Sacchi, Alfonso. “Pensate che il dottore ci ha detto che hanno prelevato tutti gli organi di Luca, tranne il cuore perché aveva i ventricoli troppo grossi perché era un atleta”.

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