Roma. Rassegna cinematografica dedicata a Alberto Sordi

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La Fondazione Museo Alberto Sordi insieme con la Fondazione Alberto Sordi per i giovani promuovono la rassegna cinematografica Moralisti, affaristi, preti nella maschera di Alberto Sordi, a cura di Luca Verdone.

La rassegna, ad ingresso gratuito, si svolge nel giardino della Casa Museo Alberto Sordi, la storica villa in cui l’attore visse dal 1958 al 2003, sede dell’Archivio Storico e della Fondazione Museo che dal 2011 tutela, divulga e valorizza la sua figura a livello nazionale ed internazionale. 

Dal 15 al 25 giugno, ogni sera alle 21, undici capolavori del cinema italiano interpretati da Alberto Sordi e diretti, tra gli altri, da Dino RisiLuigi ZampaSteno e Sordi stesso.

La rassegna inaugura con Il Vedovo (1959) di Dino Risi, una commedia grottesca e divertente che vede protagonisti la ricca miliardaria e dispotica Franca Valeri e il povero marito Alberto Sordi che sogna ogni giorno di diventare vedovo.

Un soggetto liberamente ispirato al famoso caso di cronaca Fenaroli, in cui un imprenditore edile in difficoltà fu accusato di aver organizzato la morte della
moglie per incassarne l’assicurazione sulla vita.

A seguire sarà la volta di L’arte di arrangiarsi (1954), di Luigi Zampa, attuale ed esilarante satira che vede Sordi vestire i panni del catanese Rosario Scimoni, anche detto Sasà, opportunista, senza scrupoli e cambia bandiera sempre pronto a schierarsi con chiunque possa aiutarlo, in politica e…in amore.

Altre due pellicole degli anni cinquanta sono Il marito (1958) di Nanni Loy e Gianni Puccini e Piccola Posta (1955) di Steno.

Nel primo, Sordi è un modesto imprenditore la cui vita cambia radicalmente in peggio dopo il matrimonio, costretto ad abbandonare amici e partite di calcio e a
convivere con le sottili prepotenze di una moglie arpia e di una suocera invadente.

Nel secondo film, Sordi interpreta il finto barone Vanzino, direttore di una casa di riposo il cui unico scopo è accogliere anziane benestanti per poi provocarne la morte ed ereditarne i beni.

In rassegna anche un altro film diretto da Steno, Anastasia mio fratello (1973), in cui Sordi è Don Salvatore, un ingenuo giovane parroco calabrese che si reca a New York per conoscere il fratello.

Tra malintesi e omertà, il protagonista ignora di trovarsi di fronte al temuto boss mafioso, Alberto Anastasia detto Big Al, la cui influenza lo porta rapidamente a diventare vice parroco nella parrocchia di Santa Lucia a Little Italy.

Sordi voleva rappresentare sulla scena la vita reale di un’Italia in rapida trasformazione, prima allegra negli anni Cinquanta e Sessanta del boom economico, poi tragica ai tempi del terrorismo, negli anni Settanta, e lo smarrimento degli anni successivi.
(Giancarlo Governi, Storia di un italiano)


Nella rassegna sono presenti anche tre film diretti da Alberto SordiTutti Dentro (1984), Scusi lei è favorevole o contrario (1966) e Finchè c’è guerra c’è speranza (1974).

In ognuno di questi film, Sordi interpreta un personaggio maschile alle prese con le contraddizioni e le problematiche del suo tempo. Che sia un giudice corrotto, un uomo indeciso sul divorzio o un cinico venditore d’armi, il protagonista è sempre al centro della narrazione, incarnando vizi e virtù dell’italiano medio.


La narrazione del Novecento del nostro Paese passa anche attraverso il film Il medico della mutua (1968) in cui Sordi, giovane medico, corteggia la moglie di un collega moribondo per ereditare, alla sua morte, un lunghissimo elenco di pazienti mutuati sulla cui pelle fare grandi affari. Si ride amaro sul tema dell’assistenza sanitaria!

La rassegna chiude infine con un film mitico degli anni sessanta che rimane nella memoria anche delle più giovani generazioni, per citazioni e meme: Il vigile (Luigi Zampa, 1960) ispirato all’episodio realmente accaduto, quello del vigile Ignazio Melone che si era permesso di multare per un sorpasso vietato il questore di Roma Carmelo Marzano.

Nel film Sordi interpreta Otello Celletti, fiero e rigoroso vigile motociclista, che presto scopre che la legge non può essere uguale per tutti. Un capolavoro esplosivo di comicità che Sordi condivide con il magnifico Vittorio De Sica.

Moralisti, affaristi, preti nella maschera di Alberto Sordi è una rassegna promossa dalla Fondazione Museo Alberto Sordi, realizzata in collaborazione con Fondazione Alberto Sordi per i giovani, con il patrocinio di Roma Capitale.

La rassegna è ospitata nel giardino della Casa Museo Alberto Sordi e in caso di pioggia si svolgerà nel Teatro della Villa, dove Sordi usava proiettare in anteprima le pellicole dei suoi film.

Casa Museo Alberto Sordi
Via Claudio Marcello, snc

Ingresso gratuito con PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

La prenotazione e’ valida solo se confermata via mail

comunicazione@fondazionemuseoalbertosordi.org

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