Operazione Rolex: sgominata dai carabinieri di Civitavecchia organizzazione di spaccio di droga-VIDEO-

Nell’ Operazione Rolex, è stata sgominata dai carabinieri di Civitavecchia  un’organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. In manette, anche un appartenente alle forze di polizia. Durante l’attività d’indagine durata circa 3 mesi, i carabinieri hanno arrestato 13 persone, in flagranza di reato di spaccio di sostanze stupefacenti e hanno sequestrato complessivamente 4 kg di cocaina, 6 kg di marijuana, 2,700 kg di hashish, di 105 piante di marijuane e infine di 18,5 kg di fogliame di marijuana e 35mila euro in denaro contante ritenuto provento dello spaccio. Soltanto la droga sequestrata avrebbe movimentato un giro di affari di circa 300mila euro. Alle prime luci dell’alba i carabinieri di Civitavecchia hanno concluso un’operazione a Ladispoli, Cerveteri e Anguillara Sabazia. Finiti in misura cautelare della custodia in carcere 4 persone, mentre per altre quattro, misura dell’obbligo di dimora nei rispettivi comuni, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è scaturita grazie alle serrate indagini condotte dai carabinieri che, dal mese di novembre 2019, hanno focalizzato l’attenzione su due soggetti, già noti nell’ambito delle piazze di spaccio e particolarmente attivi nel territorio di Ladispoli e Cerveteri. I militari di Civitavecchia, insieme a quelli della stazione di Ladispoli, hanno iniziato a raccogliere tutti i pezzi del puzzle, effettuando inizialmente alcuni riscontri che hanno permesso di accertare una continuità nell’illecita condotta dello spaccio di sostanze stupefacenti di cocaina, marijuana e hashish. Le successive attività d’indagine, coordinate dalla procura della repubblica di Civitavecchia hanno permesso di ricostruire gli spostamenti e il giro d’affari degli odierni destinatari della misura. Le indagini hanno consentito di accertare che i coindagati gestivano una piazza di spaccio tra Ladispoli e Cerveteri, potendo inoltre vantare di una solida rete di collegamenti con i fornitori. Infatti, tutti gli indagati avevano canali di approvvigionamento dello stupefacente autonomi e talvolta si vendevano la droga tra loro per poterla rivendere, a loro volta, ai propri clienti quando ne erano sprovvisti. Tale alleanza consentiva anche di calmierare il prezzo di vendita al dettaglio delle dosi. La droga, di purissima qualità inoltre, veniva appellata “Rolex”, proprio per apprezzarne l’elevato valore. Nell’ambito dell’indagine è stato inoltre individuato un appartenente alle forze di polizia, tra gli arrestati di oggi, il quale ha partecipato fattivamente all’attività di spaccio, fornendo anche consigli agli altri sodali su come prestare attenzione.

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